Mercoledì prossimo, 25 marzo, si celebra la prima edizione del Dantedì, giornata dedicata al Sommo Poeta in vista del settecentenario della morte, che ricorre nel 2021
In attesa dell'evento social del Centro per il libro e la lettura continuiamo nella lettura del XXVI Canto dell'Inferno, proponendo i verso dall'85 al 102.
Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando,
pur come quella cui vento affatica;
indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori, e disse: «Quando
mi diparti' da Circe, che sottrasse
me più d'un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enëa la nomasse,
né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né 'l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,
vincer potero dentro a me l'ardore
ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valore;
ma misi me per l'alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.